
COAZZE, PIRANDELLO E LA MIA FIAT 126

Giunta in prossimità del paese, avevo parcheggiato la mia piccola 126 lungo una stradina laterale pianeggiante ed ero salita a piedi verso il centro. Dopo un paio d’ore, terminati gli impegni e la visita del luogo, ero tornata verso l’auto. La strada che percorrevo era più alta rispetto a quella dove avevo parcheggiato la macchina e, guardando verso il punto in cui l’avevo lasciata, mi sembrava che non ci fosse più. Mi sono spaventata e mi sono messa a correre in quella direzione. Era successo che un idiota di cantoniere era venuto a tagliare l’erba alta che cresceva lungo il dirupo soprastante e l’aveva fatta cadere tutta sulla mia auto. Al posto della mia macchinina dalla lucente carrozzeria turchese c’era un grosso pagliaio verde. Ho provveduto a togliere i grossi ciuffi a mani nude, a soffiare via la terra e ho notato che c’erano dei graffi sulla superficie.
Una delle frasi celebri di Pirandello è: “La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo...”. Ebbene, per una volta scelgo di non essere civile e a quel cantoniere dico: “Vai al diavolo, maledetto!”.
P.S. : L’immagine è un fotomontaggio perché quel giorno non avevo dietro la macchina fotografica, ma vi posso assicurare che la realtà era molto peggio di così...