In biblioteca - pinerolo blues

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Ecco i testi che ci ha inviato e che ha anche presentato
agli Amici del Museo di Gosport:

 
Poco tempo dopo, la professoressa mi ha inviato il certificato di morte di George Des Geneys. Aveva versato 30 sterline per ottenerlo ed io gliele ho prontamente rimborsate. Ho avvertito il conte Ceriana Mayneri dell’arrivo dell’attestato da lui tanto ambito. Con mia grande sorpresa, non mi ha risposto. Ma come, avevamo fra le mani il documento da lui inutilmente cercato per anni e non mi faceva sapere nulla? So che sembra inspiegabile, ma, a tutt’oggi, il conte non si è fatto vivo. Riproduco qui il certificato, che è tuttora nelle mie mani.


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Aggiungo di aver trovato meschino che la bibliotecaria mi abbia fatto pagare le due copie del libretto sulla famiglia des Geneys, pubblicato senza il prezioso certificato.
Io non avevo badato a spese per aiutarli… Una copia l’ho spedita alla professoressa Duly che aveva fatto così tanto per noi, l’altra l’ho inviata – dietro loro richiesta – alla biblioteca attigua al cimitero acattolico di Firenze. Spesa totale: 200 euro.   
 
Ho deciso di fare un’ultima cosa in segno di ringraziamento verso la volenterosa e meritevole professoressa. Quell’anno sarei stata a Londra per Natale, così mi sono portata dietro un delizioso panettone Galup di un chilo. Pensavo di spedirglielo a Gosport dalla capitale. Ma quando le ho telefonato per avvertirla, Mary mi ha detto che aveva deciso di raggiungere il figlio in Irlanda per le festività. Ho quindi spedito a Cork il mio prezioso dolce. Non vi dico quanto ho pagato di spese di spedizione…
 
 
P.S. Quando, qualche tempo dopo, ho ricordato brevemente l’intera vicenda al direttore della biblioteca, Gian Piero Casagrande, mi aspettavo una qualche spiegazione. Quello che invece ho ottenuto è stata una sonora risata, con il commento che “Non tutte le ciambelle riescono col buco”. Strano. Devo dire che è stato ignobile approfittarsi dell’impegno di una signora che aveva generosamente sacrificato tempo e denaro per aiutarli. Nella mia mente, la immaginavo salire in macchina, andare a cercare e fotografare i luoghi legati al conte Giorgio des Geneys, tornare a casa, scrivere i testi di commento, spedirceli,e tutto questo per nulla… Una cosa senza senso.
 
Da parte mia, sono orgogliosa di aver agito nel migliore dei modi e provo soddisfazione nell’aver compiuto un’azione encomiabile.
 
Rimane un mistero il motivo per cui Giorgio des Geneys abbia deciso di trasferirsi in Inghilterra. Forse voleva andare a vivere nel paese della madre, che era inglese, ma non c’è nulla di scritto che spieghi il perché.

Neanche Mary Duly ha trovato notizie in merito.





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