Sfontatezza - pinerolo blues

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Shameless Wodoo

L'ultimo acquisto del condominio è stato il serramentista, proprietario del piccolo negozio d'angolo. Appena arrivato, è andato avanti a martellare per sei mesi, otto ore al giorno.
Quando, dopo mesi di quel tormento mi sono permessa di chiedergli se ne avrebbe ancora avuto per molto, mi ha detto che doveva provvedere a mettere a norma i fili elettrici del locale. Ora, capisco che lui si ritenga superiore a tutti come intelligenza, ma pensare di dare a bere che occorrano mesi per risistemare dei fili, mi sembra un po' eccessivo.
Infatti, non era una questione di fili, ma della grande botola che stava scavando nel pavimento per garantirsi l'accesso alla cantina sottostante.

E come ha trasformato la cantina? Prima di tutto vi ha installato una porta blindata. Noi abbiamo dei pregiudizi nei confronti dei rumeni, in realtà sono loro che prendono delle precauzioni verso di noi perché, con questi italiani, non si sa mai, meglio essere diffidenti.

Dopo aver fatto il buco per garantirsi l'accesso alla cantina, ha provveduto ad installarvi il wc. Da notare che nel cortile del condominio c'è la toilette, il locale a fianco è un bar, quindi il costruirsi una bagno in cantina non sembrerebbe strettamente necessario… Tanto più che il negozio è più che altro un'esposizione e non c'è quasi mai nessuno. Ma evidentemente nel suo paese gli abitanti sono abituati ad avere tutte le comodità e ci tengono ad avere il cesso personale per quando scendono in cantina.   

Ha anche aggiunto in tono maleducato: “Ma mi lasci lavorare!” Che sia io a non riuscire a lavorare non ha importanza, l'importante è non impedire a lui di sfondare muri per mesi. Mi chiedo anche se tutti questi pesanti lavori di demolizione, che sono peggio di un terremoto prolungato accanto alle fondamenta, non decreteranno la fine anticipata dell'edificio? Ogni tanto mi immagino approssimarsi il giorno in cui lo stabile verrà dichiarato inagibile. Noi che faremo? Non oso pensarci…
Ha anche aggiunto: "Come mai la signora che abita al primo piano non si è mai lamentata?" Ora, la "signora del primo piano" è quella cui parlo nel pulsante "Perversioni condominiali"



Lavoratori, state zitti!

Dunque, lui dice che Tota Boher non si è mai lamentata del fracasso spaccatimpani prodotto dalla sua demolizione dei muri. Quale sorpresa dunque nel leggere sul verbale dell'assemblea 'estiva' la nota dell'amministratore a proposito delle lamentele di Tota Boher riguardanti il vocio  proveniente dal bar sottostante. Confesso che a me, che sono a due metri più su e tengo porte e finestre spalancate, le chiacchiere e qualche risata dei lavoratori – operai, muratori, autisti - che facevano una breve sosta al bar sottostante per consumare un croissant e un caffè prima di cominciare la giornata  non davano alcun fastidio. E' vero che, come loro, mi alzo anch'io alle 6, non resto a poltrire a letto come la Principessa sul pisello, e non ero affatto disturbata.

La cosa paradossale risiede però nel comportamento del Dr. Straw, l'amministratore. Il mio fargli presente che le urla e i barriti provenienti dalla stanza sottostante, che si protraevano per tutta la notte, aveva incontrato il suo risolino, oltre al commento che contro i rumori molesti non si può fare nulla. Per Tota Boher invece ha subito segnalato il borbottio.
Due pesi e due misure? La mia impressione è che viviamo in un contesto sempre più surreale e senza senso, molto difficile da accettare. …

Io ho tenuto per anni corsi di italiano per stranieri e chi proviene da paesi privi della minima libertà di espressione e di azione, ammette tranquillamente che qui è il paese del bengodi, dove anche se si sgarra non succede nulla. E' la famosa impunità, di cui tanto si parla, ma per ovviare alla quale non si fa nulla.
E questo permette al serramentista di spadroneggiare come meglio crede. Nel quartiere è molto malvisto per la sua abitudine di parcheggiare il suo furgonazzo dove gli conviene. Per esempio nel parcheggio disabili, oppure a ridosso dell'incrocio impedendo la visuale sul semaforo, o ancora sulle strisce o davanti al cancello… Una volta ho chiesto alla mamma del ragazzo con handicap se non gli avesse mai detto nulla. “Certo che gliel'ho detto – mi ha risposto rassegnata – ma lui continua a fare quello che vuole”.  



Quando la signora riesce, finalmente, a mettere l'auto nello spazio a cui ha diritto, lui la mette semplicemente davanti al cancello condominiale...



Un'altra alternativa, che crea problemi a chi deve uscire dal parcheggio, ma chissenefrega, è di metterlo all'imbocco, già stretto di suo, del suddetto posteggio...




Il mondo è dei furbi, non dimenticatelo!

Decisamente questo personaggio, per il suo tornaconto e profitto personale, una ne fa e cento ne pensa. Pensate che, malgrado il fatto che ci sia il rubinetto nel suo negozio e nel cesso che si è costruito sotto il negozio con mesi di demolizione dei muri condominiali, che cosa fa il furbastro? Per lavare il tendone e le grandi vetrate del suo locale attacca decine di metri di tubo da giardino al rubinetto della toilette condominiale. Non male no? In questo modo lui non spende una lira e il consumo d'acqua glielo paghiamo noi...

Mi chiedo se abbia ancora un senso rispettare le regole della convivenza civile quando la maggior parte delle persone non le rispetta più. Io, che cerco di usare il meno possibile l'auto, soprattutto in città, l'ho sempre parcheggiata in fondo alla strada in cui abito, per essere sicura di non incomodare nessuno. Anche quando riaccompagnavo a casa la mia anziana mamma facevo così. La aiutavo a scendere, raggiungevamo insieme il portoncino d'ingresso del condominio, salivamo all'alloggio con l'ascensore, poi tornavo a riprendere l'auto per portarla in garage. Come vedete nelle foto pubblicate sopra, lui si guarda bene dal fare altrettanto. E purtroppo, un tale comportamento indifferente a tutto ciò che non riguarda il proprio comodo, sta diventando quello della maggioranza. In questo modo il disagio creato nella collettività diventa enorme...    


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