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UNICREDIT: AI CONFINI DELLA REALTA'

 Poiché le mie telefonate erano rimaste senza risposta, ho pensato di ricorrere ad una lettera per informare la direttrice di fresca nomina dell’increscioso episodio successomi. Nella lettera la informavo dello spiacevole episodio verificatosi alcuni giorni prima.
 
Il 4 novembre 2016, dietro richiesta dell’editore Francesco Altieri, mi ero recata in banca per effettuare il richiamo di due assegni che per un’incomprensione con l’impiegato allo sportello erano stati messi all’incasso.
  
La signora Bocco, che se ne è occupata, aveva tuttavia ripetuto più volte, anche in presenza di Andrea Luserna, che quello era un atto del tutto inutile, in quanto, per poter essere recepito, esso avrebbe e dovuto essere effettuato nella stessa giornata dell’operazione, non due giorni dopo, come in effetti è accaduto. Stando così le cose, il dott. Altieri avrebbe comunque dovuto pagare la cifra corrispondente entro quaranta giorni. Ho quindi avvertito l’editore di questa situazione.
 
 
Ma qualche giorno dopo, con la massima tranquillità, la stessa signora ha girato le carte in tavola, smentendo le sue affermazioni precedenti. Secondo la sua nuova versione il mio richiamo era andato a buon fine e, quando le ho fatto notare che stava dicendo una cosa in contraddizione con la precedente, ha liquidato la cosa con grande irritazione e tono aggressivo.
 
 
Il signor Andrea Luserna, che, come ho detto sopra, era presente alle varie fasi della vicenda, si è subito allineato con la giravolta della signora Bocco e, quando gliel’ho fatto osservare, mi ha detto: “Eh, ma lei è una collega, non posso contraddirla.”. Questo è un atteggiamento molto italiano ed è ciò che conduce alla scarsa considerazione di cui gode all’estero il nostro paese, considerato, a ragione, altamente inaffidabile.  
 
 
Come prima misura per non avere più a che fare con queste due persone, che non meritano la mia fiducia, mi sono spostata in un’altra filiale, poi si vedrà.
 
P. S.: Quando sono finalmente riuscita a parlare con la neo direttrice e le ho chiesto se avesse letto la mia lettera, mi ha detto di averlo fatto, ma di non sapere che cosa fosse successo. Un modo  di lavarsene le mani e di scegliere il quieto vivere…

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